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(memorie di una buona a nulla)




mercoledì 16 aprile 2008

un peccato vestito di bianco

C'è stato un giorno,
- di quelli che non sfuggono al calendario della vita -
in cui ho afferrato un suono
- era per strada forse -
uno di quei suoni antichi come la dolcezza.

Mi sono afferrata per le labbra
una parola
- di quelle faticose da trascinare su per le salite -
e l'ho chiamata Speranza.

Ancora oggi,
quando mi porto a pascolare la vita,
è lei il mio cane.
Abbaia alla luna anche di giorno.

Dietro la collina
nasce ancora oggi
dal nero del mio manto

un peccato vestito di bianco.


Beatrice Niccolai



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