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(memorie di una buona a nulla)




venerdì 31 agosto 2007

Interruttore

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Accendi il buio
ogni volta che torna la luce.

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Brancolo così
nelle macerie che hanno costruito
la mia distruzione.

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Di tutto ch'è cambiato,
solo la fruttiera è al suo posto.
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Beatrice Niccolai
"Interruttore"
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giovedì 30 agosto 2007

La vanità dell'anima

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Dimmi quanto rumore fanno
certi pensieri nel silenzio assoluto
del mio convento.

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Quanto spazio occupa
quell'ombra che lasci abbracciata a me
quando il giorno avanza.

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Il custode apre ogni giorno il cancello
per l'ora d'aria, dove ci è sconsigliato interrogare le stelle,
mentre i passanti lanciano gli sguardi nel chiostro
dove accarezzo l'impercettibile tua presenza.

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Dimmi, se lo conosci il nome della pazienza,
in cui misuro in me,
l'infinita distanza.

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In una smorfia nata nella vita parallela
raccolgo la vanità dell'anima,
che leggiadra e leggera, anche mentre la vita dormi,
con la tua ombra
danza

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Beatrice Niccolai
"La vanità dell'anima"

mercoledì 29 agosto 2007

aspettando Orione

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Mi lascio sorprendere dalla tenerezza
laddove, senza pietà, ci ha già aggredito la vita.
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Diventerò il suono della sera che si avvicina
e acqua per la tua fontana.

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La verità esiste nel silenzio che in te respira,
oltre, dove vivere e esistere
non sono la stessa cosa.

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Un filo di vento non cuce distanze
ne' oscura l'orizzonte
ma sposta con la delicatezza del tempo,

aspettando Orione,
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intere montagne
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Beatrice Niccolai
"aspettando Orione"
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martedì 28 agosto 2007

C'è sempre

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C'è sempre quel luogo chiamato distanza
dove senza cercarti, io Ti trovo.

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Puttana la vita che batte
dove tutto il silenzio duole.
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Dalla borsetta lucida
cadono per terra le lacrime

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Beatrice Niccolai
"C'è sempre"

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L'essenza del viaggio

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Con te non c'è un arrivo,
ma è eterna partenza, il viaggio.
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E' l'ora del risposo
l'alba dove si tira fuori dai guai, il disgelo,
è la pelle che parla in silenzio
rispondendo alla natura delle cose.

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Voce d'albero, raccoglie da un coro di foglie, le gemme.
Sul ciglio del mio ultimo destino,
ho trovato nascosta in un biglietto solo andata,
nell'essenza del viaggio

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i tuoi nomi
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Beatrice Niccolai
"L'essenza del viaggio"
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lunedì 27 agosto 2007

Figlio

Ho visto un sogno volare
come volano certi fiori d'infanzia
strappati alla terra per il cielo.
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Erano mani morbide d'attese
e domande, domande infinite
quasi tutte senza risposta.
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Ero il silenzio alle tue domande
ed ero le attese intervallate dai tuoi dubbi.
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La stagione dei perchè
la più ricca delle stagioni.
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Eri la certezza del dubbio
in te ho imparato la pazienza
unica medicina per sopportare gli egoismi d'un uomo.
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Sei la centratura di una vita.
L'apice, il pedice, il baricentro assoluto
d'ogni simulazione d'Appartenenza.
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Seme dei perchè della mia esistenza
ho guardato oggi il tuo giardino
così pieno di quei fiori che dal cielo tornano alla terra.
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Mani forti che sorreggono la mia anima
in te, il mio aquilone
ancora tenta di volare
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Beatrice Niccolai
"Figlio"
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sabato 25 agosto 2007

Le nostre donne

Le nostre donne siamo noi
e tutto quello che ci contiene
ha odore di biancheria lavata a mano
nello scrittoio dei segreti.

Le nostre donne sono girasoli in fiore
nella battaglia dei giorni
e odore di bucato fresco pulito
sempre steso fuori, dopo il calar del sole.

Le nostre donne siamo sodalizio taciutoso
ttoscritto con la vita la tenacia, la dolcezza, gli errori.
Delle nostre donne, io sono l'errante.

Le nostre donne parliamo lingue diverse
alla stessa tavola
ma nell'inguine mai interrotto di Dio
lavate dalle stesse acque del Giordano-dentro
bagnate ognuna d'un colore diverso,
insieme, le nostre donne formiamo

una bandiera
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Beatrice Niccolai
"Le nostre donne"