www.beatriceniccolai.it

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(memorie di una buona a nulla)




sabato 13 ottobre 2007

non disturbare i sogni

Non disturbare i sogni
che hanno la vita d'un giorno,
che si svegliano quando il resto dorme.

In una mollica di pane
il risveglio del piccione sulla grondaia
dove ha fatto il nido

anche l'ultimo discorso



Beatrice Niccolai
"non disturbare i sogni"

domenica 9 settembre 2007

Pettirosso del mio bosco





Raccontami
nel rumore sussurrato di una notte
il segreto dei temporali.


Dove nascono oltre gli occhi, i sogni.
Dove ci siamo amati intensamente
tutto il nostro domani.


Raccontami il rumore delle foglie
che cadranno sul letto di un giorno stanco,
a seppellire dolori,
per nuove possibili meraviglie.


Sii il pettirosso del mio bosco,
dove nessun'altro ha accesso.


Litigioso d'Amore,
edifica in me, disturbando tutti i temporali,
il tuo piumaggio



Beatrice Niccolai
"Pettirosso del mio bosco"



sabato 8 settembre 2007

Nulla rimane



Nulla rimane.

Fra i ricordi ingialliti,
solo un fiore essiccato
ricorda
dove siamo arrivati.


Beatrice Niccolai
"Nulla rimane"



giovedì 6 settembre 2007

col tuo odore dentro

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Pesano certi silenzi
nella leggerezza dell'aria che sà d'autunno.

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Autunno, la più ricca delle stagioni
che racconta di estati passate,
di leggerezze senza pensieri,
di schiamazzi e abbandoni senza riserve,
nel templio del cuore.

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C'è una stagione per tutto
e un tempo per viverlo nella breve distanza di uno sguardo
o starci dentro
come stare dentro a quel tuo maglione rotto,
ch'io non debba più soffrire

il buio del freddo.
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Quel tuo maglione color blu aviazione
con il tuo odore dentro

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Beatrice Niccolai
"col tuo odore dentro"
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lunedì 3 settembre 2007

L'odore del ritorno

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La tristezza di fumarsi
controvoglia la vita
in una solitudine distratta
e fra le prime foglie che cadono

ancora, le Tue carezze.
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Ero bella nei tuoi occhi,

così bella che non sembravo vera.
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I Tuoi occhi morbidi, divini
impauriti dal vento.
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Intrecciato ai capelli

l'odore antico della Tua pelle
scardina le poche difese
e le foglie stanche dai rami.
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Acceso nel pensiero

come il desiderio d'una sigaretta
inspiro avidamente
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l'odore del ritorno

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Beatrice Niccolai
"L'odore del ritorno"
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domenica 2 settembre 2007

Non chiedere mai

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Non chiedere mai alle mani del mio tempo
le risposte del tempo tuo
Saranno i giorni a sfogliare di noi
quello che di noi esiste e quanto è dovuto a noi scrivere
senza togliere mai la mano dall'incertezza.
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Rimani nel dubbio
di un sì che in me cerchi.
No, non chiedermelo mai quel sì.
Impronunciabile condanna all'esisterti
ch'io no, non esisto.
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Quando si spengono le luci sulle parole
s'alza il sipario sulla vita
ed è quella la storia
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Beatrice Niccolai
"Non chiedere mai"
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sabato 1 settembre 2007

L'ultima nave

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Se solo ascoltassi
tutto quello che il cuore non traduce,
sentiresti il vento sbattere forte sulle persiane.

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Sentiresti anche gli alberi parlare

e sentiresti una timida voce.
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Ho appoggiato un sussurro
sull'ultimo destino.
Ho appoggiato la testa
sull'orlo di un cornicione.

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Poi dove tutto diventa il già accaduto,
si disancora dal porto abbandonato
senza obbigo di rotte

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l'ultima nave

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Beatrice Niccolai
"L'ultima nave"
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venerdì 31 agosto 2007

Interruttore

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Accendi il buio
ogni volta che torna la luce.

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Brancolo così
nelle macerie che hanno costruito
la mia distruzione.

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Di tutto ch'è cambiato,
solo la fruttiera è al suo posto.
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Beatrice Niccolai
"Interruttore"
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giovedì 30 agosto 2007

La vanità dell'anima

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Dimmi quanto rumore fanno
certi pensieri nel silenzio assoluto
del mio convento.

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Quanto spazio occupa
quell'ombra che lasci abbracciata a me
quando il giorno avanza.

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Il custode apre ogni giorno il cancello
per l'ora d'aria, dove ci è sconsigliato interrogare le stelle,
mentre i passanti lanciano gli sguardi nel chiostro
dove accarezzo l'impercettibile tua presenza.

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Dimmi, se lo conosci il nome della pazienza,
in cui misuro in me,
l'infinita distanza.

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In una smorfia nata nella vita parallela
raccolgo la vanità dell'anima,
che leggiadra e leggera, anche mentre la vita dormi,
con la tua ombra
danza

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Beatrice Niccolai
"La vanità dell'anima"

mercoledì 29 agosto 2007

aspettando Orione

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Mi lascio sorprendere dalla tenerezza
laddove, senza pietà, ci ha già aggredito la vita.
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Diventerò il suono della sera che si avvicina
e acqua per la tua fontana.

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La verità esiste nel silenzio che in te respira,
oltre, dove vivere e esistere
non sono la stessa cosa.

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Un filo di vento non cuce distanze
ne' oscura l'orizzonte
ma sposta con la delicatezza del tempo,

aspettando Orione,
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intere montagne
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Beatrice Niccolai
"aspettando Orione"
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martedì 28 agosto 2007

C'è sempre

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C'è sempre quel luogo chiamato distanza
dove senza cercarti, io Ti trovo.

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Puttana la vita che batte
dove tutto il silenzio duole.
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Dalla borsetta lucida
cadono per terra le lacrime

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Beatrice Niccolai
"C'è sempre"

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L'essenza del viaggio

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Con te non c'è un arrivo,
ma è eterna partenza, il viaggio.
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E' l'ora del risposo
l'alba dove si tira fuori dai guai, il disgelo,
è la pelle che parla in silenzio
rispondendo alla natura delle cose.

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Voce d'albero, raccoglie da un coro di foglie, le gemme.
Sul ciglio del mio ultimo destino,
ho trovato nascosta in un biglietto solo andata,
nell'essenza del viaggio

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i tuoi nomi
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Beatrice Niccolai
"L'essenza del viaggio"
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lunedì 27 agosto 2007

Figlio

Ho visto un sogno volare
come volano certi fiori d'infanzia
strappati alla terra per il cielo.
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Erano mani morbide d'attese
e domande, domande infinite
quasi tutte senza risposta.
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Ero il silenzio alle tue domande
ed ero le attese intervallate dai tuoi dubbi.
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La stagione dei perchè
la più ricca delle stagioni.
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Eri la certezza del dubbio
in te ho imparato la pazienza
unica medicina per sopportare gli egoismi d'un uomo.
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Sei la centratura di una vita.
L'apice, il pedice, il baricentro assoluto
d'ogni simulazione d'Appartenenza.
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Seme dei perchè della mia esistenza
ho guardato oggi il tuo giardino
così pieno di quei fiori che dal cielo tornano alla terra.
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Mani forti che sorreggono la mia anima
in te, il mio aquilone
ancora tenta di volare
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Beatrice Niccolai
"Figlio"
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sabato 25 agosto 2007

Le nostre donne

Le nostre donne siamo noi
e tutto quello che ci contiene
ha odore di biancheria lavata a mano
nello scrittoio dei segreti.

Le nostre donne sono girasoli in fiore
nella battaglia dei giorni
e odore di bucato fresco pulito
sempre steso fuori, dopo il calar del sole.

Le nostre donne siamo sodalizio taciutoso
ttoscritto con la vita la tenacia, la dolcezza, gli errori.
Delle nostre donne, io sono l'errante.

Le nostre donne parliamo lingue diverse
alla stessa tavola
ma nell'inguine mai interrotto di Dio
lavate dalle stesse acque del Giordano-dentro
bagnate ognuna d'un colore diverso,
insieme, le nostre donne formiamo

una bandiera
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Beatrice Niccolai
"Le nostre donne"