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(memorie di una buona a nulla)




giovedì 30 agosto 2007

La vanità dell'anima

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Dimmi quanto rumore fanno
certi pensieri nel silenzio assoluto
del mio convento.

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Quanto spazio occupa
quell'ombra che lasci abbracciata a me
quando il giorno avanza.

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Il custode apre ogni giorno il cancello
per l'ora d'aria, dove ci è sconsigliato interrogare le stelle,
mentre i passanti lanciano gli sguardi nel chiostro
dove accarezzo l'impercettibile tua presenza.

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Dimmi, se lo conosci il nome della pazienza,
in cui misuro in me,
l'infinita distanza.

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In una smorfia nata nella vita parallela
raccolgo la vanità dell'anima,
che leggiadra e leggera, anche mentre la vita dormi,
con la tua ombra
danza

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Beatrice Niccolai
"La vanità dell'anima"

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