Sono anni ormai.
Giorno dopo giorno,
un tempo sempre fertile di donna.
Il sangue mi è testimone.
Ed ho passato lunghe notti in corsia
a farmi tamponare il cuore.
Fuori
la vita correva fra la strada e i marciapiedi,
fuori ha nevicato silenzio
ed hanno ombreggiato gli alberi,
il sole.
Sono anni
che piove sempre dalla solita grondaia,
lontano dai limoni,
lontano dagli odori del mare.
Sono anni che condanno l'Amore
per non avere colpa
se non quella di Amare,
il barcollare senza meta
della Tua ombra.
venerdì 20 maggio 2011
.sono anni ormai.
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giovedì 19 maggio 2011
per noi
Per noi
che guardiamo gli alberi
e ci innamoriamo
delle foglie cadenti
perchè inciampano come noi
anche sull'aria.
Per noi
che vinciamo solo da perdenti
e sappiamo ridere
dei giochi di luce riflessi
delle onde
senza l'incauto bisogno di sconfiggerle.
Per noi
che preghiamo in silenzio
perchè neanche la voce
diventi urto
o offesa al silenzio,
per noi
che ci addormentiamo
con sogni vivi
mentre quella metà del nero
che ci divora o ci manca,
si placa.
Per noi
è quella preghiera silenziosa
che non ha niente da consacrare
perchè l'offesa
- mentre fioriscono gli alberi -
ci ha già perdonati.
Beatrice Niccolai
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giovedì 27 maggio 2010
dopo l'amore
Ridere.
Ecco quello che ci rimane
dopo l'amore.
Dopo le brevi giornate di neve,
dopo quel prima in cui
tutto era
un silenzioso cielo senza stelle
e noi solo la breve capacità
di starci.
Anche d'inverno
dormono ai piedi del sale, le conchiglie;
tutto tace
come protetto dal silenzio
perchè nessun rumore
disturbi i sogni.
Simultaneo come uno sguardo,
l'Amore stava arrivando.
Ridere,
quasi per lo stupore
di quella visione
protetta da un ciuffo di capelli
dietro il nostro guardare.
Ecco quello che ci rimane
dopo l'amore.
Dopo le brevi giornate di neve,
dopo quel prima in cui
tutto era
un silenzioso cielo senza stelle
e noi solo la breve capacità
di starci.
Anche d'inverno
dormono ai piedi del sale, le conchiglie;
tutto tace
come protetto dal silenzio
perchè nessun rumore
disturbi i sogni.
Simultaneo come uno sguardo,
l'Amore stava arrivando.
Ridere,
quasi per lo stupore
di quella visione
protetta da un ciuffo di capelli
dietro il nostro guardare.
martedì 6 gennaio 2009
solitudini composte
Da qui a sera
avrò tempo per dimenticarti,
o tutto il tempo
per uccidermi in un ricordo.
Da qui a sera,
saranno ore di primavera,
di solitudini composte
come fosse vero che eri e sei
il tempo che non torna.
Un pensiero a forma di te
muove, come fosse vento,
i rami e le foglie.
Starti dentro in eterna distanza,
osservarti andare
mentre io, solo per sopravviverti,
a me,
solo a me,
nel silenzio della pietra
e nel dove dell'acqua
ritorno.
avrò tempo per dimenticarti,
o tutto il tempo
per uccidermi in un ricordo.
Da qui a sera,
saranno ore di primavera,
di solitudini composte
come fosse vero che eri e sei
il tempo che non torna.
Un pensiero a forma di te
muove, come fosse vento,
i rami e le foglie.
Starti dentro in eterna distanza,
osservarti andare
mentre io, solo per sopravviverti,
a me,
solo a me,
nel silenzio della pietra
e nel dove dell'acqua
ritorno.
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Osso di noce fra le onde
Chissà con quale sguardo
mi guarderò piangere
e con quale prontezza saprò raccogliermi.
- Osso di noce fra le onde -
Sarà preghiera assoluta
e senza presenze
anche il silenzio.
Filare d'uva bianca
si nasconde nella nebbia
ai piedi della montagna.
mi guarderò piangere
e con quale prontezza saprò raccogliermi.
- Osso di noce fra le onde -
Sarà preghiera assoluta
e senza presenze
anche il silenzio.
Filare d'uva bianca
si nasconde nella nebbia
ai piedi della montagna.
sabato 24 maggio 2008
anima in me
Anima che non ti ribelli
alle scie degli aereoplani,
che attraverso me,
attraversi oceani e abissi.
Non rispondi alle domande del mondo
ma interroghi me ogni giorno.
Me, che sono molto meno
del più vicino niente.
In te abito il destino,
questo sconosciuto compagno
a cui ogni giorno dò dei figli.
- Figli di nessuno, diranno. -
Saprai in me,
trattenere il vento che muove
fili d'erba e i miei capelli mai legati
e troppo liberi
di donna?
Beatrice Niccolai
alle scie degli aereoplani,
che attraverso me,
attraversi oceani e abissi.
Non rispondi alle domande del mondo
ma interroghi me ogni giorno.
Me, che sono molto meno
del più vicino niente.
In te abito il destino,
questo sconosciuto compagno
a cui ogni giorno dò dei figli.
- Figli di nessuno, diranno. -
Saprai in me,
trattenere il vento che muove
fili d'erba e i miei capelli mai legati
e troppo liberi
di donna?
Beatrice Niccolai
lunedì 19 maggio 2008
Sulla lama del tuo rasoio
Sei in me,
al di là delle apparenze
dove il sogno
è l'eterna vittoria di chi è sconfitto.
Vivere è una vertigine
come camminare scalza
sulla lama del tuo rasoio
e sentire sotto ai piedi,
l'ebrezza che dà
il camminare a piedi nudi sull'erba.
Un volo lungo una vita
e non sentirsi mai pronti
per il decollo.
Beatrice Niccolai
al di là delle apparenze
dove il sogno
è l'eterna vittoria di chi è sconfitto.
Vivere è una vertigine
come camminare scalza
sulla lama del tuo rasoio
e sentire sotto ai piedi,
l'ebrezza che dà
il camminare a piedi nudi sull'erba.
Un volo lungo una vita
e non sentirsi mai pronti
per il decollo.
Beatrice Niccolai
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